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Per la sicurezza pubblica, la pratica clinico-terapeutica si è spostata sul trattamento dei pazienti attraverso la telemedicina o, se di pe…

Per la sicurezza pubblica, la pratica clinico-terapeutica si è spostata sul trattamento dei pazienti attraverso la telemedicina o, se di persona, sull'obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Questo permette sì una connessione con i pazienti, ma presenta diversi vincoli. Con la quantità limitata di tempo che gli operatori hanno con i propri pazienti e le nuove barriere che stanno emergendo nel nuovo scenario pandemico, la necessità di comprendere e utilizzare le diverse componenti del linguaggio e della comunicazione efficace risulta essenziale. Ogni componente della comunicazione (verbale e/o non-verbale) può essere infatti influenzata a seconda che il trattamento venga erogato di persona o tramite telemedicina. Il seguente articolo riporta alcuni cambiamenti che potrebbe risultare piccoli, eppure di grande impatto, per migliorare la propria comunicazione nella cura del paziente.

Since December 2019, the COVID-19 pandemic has attracted worldwide attention for its rapid and exponential diffusion. The long-term psychol…

Since December 2019, the COVID-19 pandemic has attracted worldwide attention for its rapid and exponential diffusion. The long-term psychological impact, of both the spread of the virus and the restrictive policies adopted to counteract it, remains uncertain. However, recent studies reported a high level of psychological distress and Post-Traumatic Stress Disorder (PTSD) symptoms. The purpose of this study is to assess the psychometric properties of a new questionnaire, to evaluate PTSD risk related to the COVID-19 emergency. A total of Italian people completed a web-based cross-sectional survey broadcasted through different social-media. Demographic data and some psychological dimensions, such as general distress and sleep disturbance, were collected. A new self-report questionnaire (COVID-19-PTSD), consisting of 19 items, was developed starting from the PTSD Check List for DSM-5 (PCL-5) questionnaire, and it was administered in order to analyze its psychometric properties. The results highlighted the adequate psychometric properties of the COVID-19-PTSD questionnaire. The confirmatory factor analysis indicated that a seven-factor model (Intrusion, Avoidance, Negative Affect, Anhedonia, Dysphoric arousal, Anxious arousal and Externalizing behavior) best fits the data. Significant correlations were found among COVID-19-PTSD scores, general distress and sleep disturbance. A high percentage of PTSD symptomatology (29.5%) was found in the Italian population. COVID-19-PTSD appears to be effective in evaluating the specific stress symptoms related to the COVID-19 pandemic in the Italian population. These results are relevant from a clinical point of view because they suggest that the COVID-19 pandemic could be considered as a traumatic event. Psychological interventions to counteract short- and long-term psychopathological effects, consequent to the COVID-19 pandemic, appear to be necessary.

Abstract Since the Coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic, caused by Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) wa…

Abstract Since the Coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic, caused by Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) was announced, we had an unprecedented change in the way we organize ourselves socially and in our daily routine. Children and adolescents were also greatly impacted by the abrupt withdrawal from school, social life and outdoor activities. Some of them also experienced domestic violence growing. The stress they are subjected to directly impacts their mental health on account of increased anxiety, changes in their diets and in school dynamics, fear or even failing to scale the problem. Our aim is to bring up a discussion under different aspects and to alert public health and government agents about the need for surveillance and care of these individuals. We hope that the damage to their mental health as a result of the side effect of this pandemic can be mitigated by adequate and timely intervention.

Mettere in risalto le difficoltà e i problemi incontrati dagli operatori sanitari durante l’epidemia da COVID-19, supportare il loro ruolo,…

Mettere in risalto le difficoltà e i problemi incontrati dagli operatori sanitari durante l’epidemia da COVID-19, supportare il loro ruolo, e produrre risultati che possano indirizzare azioni e politiche di sostegno rivolte agli operatori stessi e alla riorganizzazione dei servizi. Questi gli obiettivi principali dello studio HEROES (The COVID-19 HEalth caRe wOrkErS (HEROES) study) a cui partecipano 28 Paesi distribuiti in 5 continenti, tra cui l’Italia con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Mettere in risalto le difficoltà e i problemi incontrati dagli operatori sanitari durante l’epidemia da COVID-19, supportare il loro ruolo,…

Mettere in risalto le difficoltà e i problemi incontrati dagli operatori sanitari durante l’epidemia da COVID-19, supportare il loro ruolo, e produrre risultati che possano indirizzare azioni e politiche di sostegno rivolte agli operatori stessi e alla riorganizzazione dei servizi. Questi gli obiettivi principali dello studio HEROES (The COVID-19 HEalth caRe wOrkErS (HEROES) study) a cui partecipano 28 Paesi distribuiti in 5 continenti, tra cui l’Italia con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Da quando è cominciata l’emergenza sanitaria correlata alla diffusione della COVID-19 i professionisti sanitari sono impegnati in prima lin…

Da quando è cominciata l’emergenza sanitaria correlata alla diffusione della COVID-19 i professionisti sanitari sono impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia nei vari setting del servizio sanitario, esposti al rischio di infezione e a un sovraccarico emotivo: carenza di adeguati dispositivi di protezione individuale, turni di lavoro incalzanti, fatica fisica, riduzione delle risorse umane e in alcuni casi precarietà organizzativa. A questo si aggiungono situazioni determinate dalla forte pressione a cui è sottoposto il servizio sanitario, che possono contribuire ad appesantire ulteriormente il vissuto emotivo dei professionisti: essere chiamati a intervenire in discipline diverse da quelle di appartenenza; la possibilità, per i medici neolaureati o gli specializzandi ancora in formazione, di trovarsi a fronteggiare condizioni critiche che richiederebbero maggiore esperienza; l’invito a continuare a lavorare anche se si è stati a contatto con pazienti affetti da COVID-19 e permanga il timore del contagio; le cure e il sostegno prestati a domicilio dai medici di medicina generale agli assistiti con sintomi più lievi.

Da quando è cominciata l’emergenza sanitaria correlata alla diffusione della COVID-19 i professionisti sanitari sono impegnati in prima lin…

Da quando è cominciata l’emergenza sanitaria correlata alla diffusione della COVID-19 i professionisti sanitari sono impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia nei vari setting del servizio sanitario, esposti al rischio di infezione e a un sovraccarico emotivo: carenza di adeguati dispositivi di protezione individuale, turni di lavoro incalzanti, fatica fisica, riduzione delle risorse umane e in alcuni casi precarietà organizzativa.

Per rallentare la progressione del COVID-19, è stato raccomandato di indossare mascherine per il viso. Tuttavia, si sa molto poco su come l…

Per rallentare la progressione del COVID-19, è stato raccomandato di indossare mascherine per il viso. Tuttavia, si sa molto poco su come l'esclusione di parti del viso possa influire sulle inferenze emotive che i bambini fanno durante le interazioni sociali. Di particolare interesse per genitori e insegnanti è il modo in cui indossare le mascherine potrebbe avere un impatto sulle interazioni sociali dei bambini. Molte ricerche hanno documentato come i bambini deducono le emozioni dalle configurazioni facciali e come questa capacità predice la competenza sociale e accademica dei bambini, incerto è il modo in cui i bambini fanno queste inferenze quando una parte del viso è coperta da una mascherina. Questo studio ha reclutato un campione di bambini in età scolare (dai 7 ai 13 anni.) a cui è stato chiesto di dedurre le emozioni da configurazioni facciali che non erano coperte, indossando occhiali da sole per coprire gli occhi o indossando mascherine chirurgiche per coprire la bocca. L’essere umano è particolarmente sensibile agli occhi quando si tratta di dover interpretare emozioni; Tuttavia, concentrarsi solo sugli occhi può essere insufficiente per alcune inferenze emotive. Quando le configurazioni facciali sono ambigue o sottili, gli adulti (e i bambini) spostano la loro attenzione da gli occhi a altre caratteristiche facciali come la conformazione della bocca che possono fornire ulteriori informazioni interpretative. Ad esempio, per trarre conclusioni sul fatto che gli occhi spalancati indichino "paura" o "sorpresa", gli adulti si occupano sia degli occhi che della bocca. Abbiamo incluso nello studio gli occhiali da sole come confronto con altri tipi di coperture che i bambini incontrano regolarmente sui volti nella loro vita quotidiana. La domanda principale affrontata da questo studio è se le mascherine abbiano significativamente degradato la capacità dei bambini di dedurre le emozioni degli altri. Per tutte le emozioni indagate i bambini erano meno precisi quando sul volto c’era una mascherina rispetto a quando il volto era scoperto. L’accuratezza nelle risposte migliorava con l’età quindi le ricadute più importanti sono a carico dei bambini più piccoli. Tuttavia queste ricadute non sono di così grande portata , nel senso che la distorsione data dalla mascherina nell’interpretare le emozioni altrui è minima. Questi risultati evidenziano come le interazioni sociali dei bambini possano essere minimamente influenzate dall'uso della mascherina durante la pandemia di COVID-19. Inoltre, la precisione dei bambini con le configurazioni facciali mascherate non differiva in modo significativo dalla loro precisione con le configurazioni facciali che indossavano occhiali da sole, un accessorio comune che i bambini incontrano nella loro vita quotidiana. Pertanto, sembra che le mascherine non influiscano negativamente sulle inferenze emotive dei bambini in misura maggiore rispetto agli occhiali da sole. In sintesi, la capacità dei bambini di dedurre e rispondere alle emozioni di un'altra persona e le interazioni sociali che ne derivano potrebbero non essere drammaticamente compromesse dall'uso della mascherina durante la pandemia di COVID-19.

Nel periodo di emergenza Covid - 19 si sperimentano nuovi approcci e nuove tecnologie. In questo studio emerge l'importanza della teleriabi…

Nel periodo di emergenza Covid - 19 si sperimentano nuovi approcci e nuove tecnologie. In questo studio emerge l'importanza della teleriabilitazione nei pazienti con deficit neurocognitivo e la sperimentazione dell'utilizzo di un software specifico ed innovativo di supporto agli approcci tradizionali.